Dal 25 febbraio al 24 marzo 2019

Fumitaka Kudo

Eterna pura senza tempo

La mostra Fumitaka Kudo Eterna pura senza tempo, inserita nell’ambito della XV edizione di Filosofarti, festival che promuove la relazione fra filosofia e arte coinvolgendo nel suo svolgimento diverse città della provincia di Varese, è anche la prima di una serie di eventi che la Fondazione Bandera, in occasione dei 30 anni di apertura, dedicherà nel corso del 2019 alla scultura.
Nel 1989 la Fondazione inizia infatti la propria attività espositiva per volere di Luigi Bandera, imprenditore mecenate impegnato tanto nel sociale quanto nella promozione delle arti visive. Un impegno grazie al quale nel corso del tempo sono state realizzate numerose mostre d’arte di rilevanza nazionale.
Per celebrare dunque la dedizione trentennale della Fondazione a sostegno dell’arte e la passione del suo fondatore in particolar modo per la scultura, nasce il progetto intitolato “Scultura e …” con l’intento di dar vita una serie di appuntamenti che a partire dalle scultura coinvolgeranno altri ambiti del sapere.

Il primo tassello dell’intero progetto prende il titolo “Scultura e natura” e vede coinvolto il lavoro dell’artista giapponese Fumitaka Kudo con la mostra Eterna pura senza tempo.
Laureatosi all’Accademia di Belle Arti di Carrara, Kudo conduce la propria ricerca lavorando il marmo per giungere ad una purezza formale ancora inesplorata, come inesplorate sono le profondità dell’animo umano in cui l’artista si immerge indagando i limiti della materia fino ad arrivare a esiti plastici che sorprendono.

Le forme marmoree morbide e fluide modellate dalle mani di Kudo rimandano alla forma dell’acqua, a quell’elemento di vita primordiale in cui affiorano le affinità fra uomo e mondo marino, fra uomo e natura. Ad accompagnare le sculture una serie di disegni e incisioni intitolati Series of Anima Visibile; sui fogli di carta si rivelano animali immaginari che sembrano provenire dal fondo degli abissi verso i quali, possiamo immaginare, torneranno dopo aver incrociato il nostro sguardo.