Collezione Paganini

La donazione Carlo Paganini

La donazione Carlo Paganini si compone di circa cento opere, tra sculture, disegni e incisioni. Un importante e significativo nucleo di lavori realizzati dal maestro tra il 1938 e il 1991 e donato dalla famiglia alla Fondazione Bandera per l’Arte per ricordare e valorizzare la vita e l’opera di questo straordinario artista, nato a Milano nel 1917, che fin da giovanissimo si dedica alla scultura facendosi notare per il suo grande talento. Diplomatosi all’Accademia di Brera nel 1941, Paganini è stato titolare della cattedra di scultura al Liceo Artistico di Brera e successivamente dal 1978 Direttore della Scuola d’Arte del Castello Sforzesco di Milano.

Figura nota negli ambienti culturali milanesi Paganini conosce agli inizi del 1950 Ettore Gian Ferrari con il quale inizia un intenso rapporto di collaborazione che lo porta ad esporre nella omonima galleria fino al 1968 in mostre personali e collettive in confronto con gli artisti e gli scultori più rappresentativi di quegli anni.

La sua formazione accademica, iniziata con l’adesione ai canoni dell’arte figurativa del Novecento, evolve negli anni verso un lirismo sempre più distante dalla tradizione e si carica di una espressività interiore attraverso la quale Paganini intende rappresentare la condizione di sofferenza dell’uomo.

Nascono le sculture monumentali come Agadir del 1960 (oggi al museo di Colonia), una struttura piramidale dedicata alle vittime del terremoto che nel 1959 sconvolse la città. Con l’impegno sociale l’arte di Paganini sembra oltrepassare i limiti della rappresentazione affermandosi come denuncia di crimini e ingiustizie che affliggono l’intera umanità.

Parallelamente all’attività scultore Paganini si interessa alla ricerca grafica e al disegno che gli permetteranno di confrontarsi con i temi letterari di alcuni dei suoi autori preferiti. Nascono così gli Omaggi a Kafka e a CalvIno, serie di disegni e incisioni nei quali la matrice del segno parte dalla suggestione e interpretazione critica del racconto.
Negli anni Ottanta Paganini si avvicina al mondo teatrale lavorando con studi preparatori fotografici all’idea di un’arte “fantastica” nella quale scenografie architettoniche e sculture animate si confrontano in un grande racconto fiabesco.

Lo spettacolo Luci – Ombre, rappresentato al Teatro De Amicis di Milano nel 1987, costituisce il punto di incontro delle diverse esperienze artistico culturali di Paganini.

L’opera d’arte si fonde alla musica, alla fotografia, alla rappresentazione teatrale, al racconto poetico e letterario per assumere significati carichi di contenuti artistici e culturali.